È stato segnalato un sistema efficace ed efficiente per indurre più germogli di soia nei semi di soia

I neuroni dell’ormone di rilascio della corticotropina (CRH) nel nucleo paraventricolare dell’ipotalamo (PVN) vengono attivati ​​durante lo stress acuto e agiscono attraverso l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) per aumentare i livelli di corticosterone sistemico (CORT).

• Dati recenti indicano che i neuroni CRH nel PVN sono inibiti dal carico salino acuto e che questa inibizione attenua la risposta allo stress restrittivo misurata da un aumento della CORT plasmatica  . Il presente studio sta valutando l’effetto del carico salino cronico, non acuto, sull’attivazione indotta da stress dell’asse HPA. Rispetto al gruppo di controllo idratato, il carico cronico di sale per 5 giorni ha aumentato l’assunzione di sodio e fluidi plasmatici senza indurre ipovolemia o cambiamenti significativi nell’assunzione di cibo o nel peso. Il carico cronico di sale ha anche ridotto l’espressione dell’mRNA di CRH nella parte anteriore ma non nella parte posteriore del PVN.
• Allo stesso modo, le registrazioni del patch clamp a cellule intere hanno mostrato che il caricamento del sale era efficace nel ridurre lo stimolo spontaneo dei neuroni CRH nel PVN senza modificare lo stimolo inibitorio spontaneo. Nel complesso coerente con queste osservazioni, l’attivazione cronica dell’asse HPA con deplezione di sale, come evidenziato da una significativa riduzione della CORT plasmatica durante il recupero dallo stress limitante.
• La sensibilizzazione al calcio mediata dalla via della chinasi RhoA/Rho può essere valutata in assenza (sensibilizzazione primaria al calcio) o in presenza di sistemi vasocostrittori endogeni (sensibilizzazione attivata dal calcio). Il nostro obiettivo era confrontare la sensibilizzazione basale e attivata al calcio in tre forme di ipertensione sperimentale con aumento del tono simpatico e aumento dell’apporto di calcio con ipertensione spontanea (SHR), ratti transgenici Ren-2 eterozigoti (TGR) e ratti Dahl con ipertensione salina.
• La sensibilizzazione al calcio attivato è stata definita come la riduzione della pressione sanguigna indotta dalla somministrazione acuta di fasudil, un inibitore della chinasi Rho, a ratti coscienti con un sistema nervoso simpatico (SNS) intatto e il sistema renina-angiotensina (RAS). L’allergia basale al calcio è stata studiata come differenza fasudil-dipendente nella risposta della pressione sanguigna all’apri canale del calcio BAY K8644 nei ratti bloccati con RAS e SNS.
• La sensibilizzazione al calcio è stata anche valutata sulla base del ridotto sviluppo della contrazione arteriosa isolata da parte dell’inibitore della chinasi Rho Y-27632. La sensibilizzazione al calcio attivato è stata migliorata in tutti e tre i modelli di ipertensione (a causa dell’iperattività dei sistemi vasocostrittori).
• Al contrario, la sensibilizzazione basale al calcio è stata ridotta in SHR e TGR rispetto ai loro controlli, mentre è stata aumentata nei ratti Dahl sensibili al sale rispetto ai loro controlli resistenti al sale. Differenze simili nella sensibilizzazione al calcio sono state osservate nelle arterie femorali dei ratti SHR e Dahl.

La grafite pirolitica di alto ordine (HOPG) viene utilizzata come modello di carbonio ben definito per studiare le proprietà elettrochimiche dell’elettrolita e la sua capacità piana fondamentale da una prospettiva microscopica:

l’elettrolita KF mostra una finestra di potenziale insolitamente ampia (fino a 2,6 V). La risposta faradica all’HOPG è stata anche descritta utilizzando K  ₃  Fe (CN)  ₆   come sonda redox modello: l’elettrolita altamente concentrato fornisce una buona reversibilità elettrochimica e protegge la superficie dell’HOPG dall’assorbimento di contaminanti.

• Inoltre, questo elettrolita è stato applicato a supercondensatori simmetrici (utilizzando grafene e carbone attivo come materiali attivi) per quantificarne le prestazioni nelle applicazioni di accumulo di energia.
• È stato riscontrato che i supercondensatori a carbone attivo e grafene hanno un’elevata capacità gravimetrica (221 F g  ^-1   per il carbone attivo e 56 F g  ^-1   per il grafene), una finestra di tensione operativa stabile di 2,0 V, che è molto più alta del normale intervallo di condensatori a base d’acqua e ottima stabilità oltre 10.000 cicli.
• Questi risultati forniscono informazioni fondamentali sull’uso più ampio di elettroliti altamente concentrati, che dovrebbero consentirne l’uso nelle future tecnologie di accumulo di energia.
• Determinare il flusso di energia dai produttori primari ai livelli trofici più elevati nei sistemi complessi rimane un compito importante per gli ecologisti. I biomarcatori possono essere utilizzati per tracciare le fonti di carbonio o di energia nei tessuti del corpo. Tuttavia, diversi biomarcatori differiscono nella loro capacità di tracciare le fonti di carbonio a seconda della fedeltà con cui vengono trasferiti tra i livelli trofici.
• Un confronto delle tecniche emergenti di biomarcatori con le tecniche più comunemente utilizzate può mostrare l’efficacia relativa di ciascuna in sistemi specifici.
• Valutare la loro capacità di caratterizzare e quantificare le fonti primarie di carbonio a sostegno del passero marino (Ammodramus maritimus), una specie comune di paludi salmastre. I valori dei biomarcatori di insetti insettivori e granchi mangiatori di sedimenti sono stati analizzati rispettivamente come indicatori delle principali fonti di carbonio primarie terrestri e acquatiche.
• Tutte e tre le tecniche dei biomarcatori hanno mostrato che sia il carbonio terrestre che quello acquatico erano importanti per i passeri marini. Tuttavia, la FAA potrebbe essere valutata solo qualitativamente, a causa della conoscenza attualmente limitata della modificazione trofica degli acidi grassi tra i tessuti del produttore originario e i tessuti di questo consumatore.
• I modelli quantitativi di miscelazione isotopica stabile (SIA o CSIA-AA) prevedevano una quota quasi uguale di fonti di carbonio terrestri e acquatiche a supporto dei passeri marini, ma le stime basate su CSIA-AA erano più accurate.
• Questi risultati supportano l’uso del CSIA-AA come nuovo strumento per quantificare l’importanza relativa delle fonti primarie di carbonio nei consumatori delle paludi salmastre. L’integrazione di più tecniche di biomarcatori, con i loro vari vantaggi e limiti, aiuterà a ridurre i modelli di flusso di carbonio ed energia nella futura ricerca sugli ecosistemi.